Influenza: tutto ciò che dovreste sapere sul più comune malanno di stagione — 8 gennaio 2014

Influenza: tutto ciò che dovreste sapere sul più comune malanno di stagione

I giornali hanno appena dato la notizia. Spot sulle norme di comportamento, mamme in ansia che chiudono in casa i bambini, quintali di spremute d’arancia già pronte per l’evenienza e giubbotti superimbottiti appesi agli attaccapanni. Che cosa succede? Kim-Jong-Un ha dichiarato di voler sganciare una bomba nucleare sull’Italia? Le previsioni danno freddo polare per i prossimi sei mesi? E’ stata indetta la nuova sagra dell’agrume? No…è arrivata l’influenza.

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Puntuale come ogni anno il malanno più comune e più odiato dell’universo arriva a rompere le uova nel paniere costringendo a letto milioni di Italiani. Ma, in sostanza, che cosa diamine è l’influenza? Perché è così diffusa e da che cosa è causata? Perdonateci, non vogliamo in alcun modo insultare la vostra intelligenza. Il nostro intento è quello di approfondire un tema all’apparenza così scontato ma forse non poi così conosciuto. Se avete voglia di saperne qualcosa di più leggete qua sotto.

CHE COS’È L’INFLUENZA?

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L’influenza è una malattia infettiva causata da retrovirus, ovvero virus che utilizzano RNA. Si manifesta generalmente con sintomi quali cefalea, tosse, dolori muscolari, difficoltà respiratorie. E’ una malattia vecchia quanto il mondo o almeno quanto la storia della medicina. Tanto che a descriverne per la prima volta i sintomi fu niente meno che Ippocrate intorno 400 a.C. Il nome deriva dall’antica credenza secondo cui il malessere psicofisico era dovuto all’influenza degli astri.

Se notate nelle righe precedenti ho utilizzato, non a caso, il plurale. Infatti il morbo influenzale può essere causato da diversi virus tutti appartenenti alla medesima famiglia.

PERCHÉ IN INVERNO?

Sappiamo tutti che il picco influenzale avviene nella stagione invernale, in particolare tra fine dicembre e metà gennaio. La vera domanda è perché? La risposta non si sa ancora con certezza. Il fatto non è che i retrovirus abbiamo una particolare preferenza per i climi polari o siano interessati alla stagione sciistica. Essi sono presenti tutto l’anno, ciò che cambia sono le nostre abitudini. In inverno la gente affolla luoghi chiusi, caldi e con aria secca (centri commerciali, scuole, bar ecc.), questo favorisce la trasmissione del virus. Altre spiegazioni potrebbero risiedere nella più scarsa efficacia della barriera difensiva rappresentata dalla nostra pelle – in inverso la pelle diventa più secca diradando le mucose – o in un calo della vitamina D che per essere prodotta dal nostro corpo ha bisogno della luce solare.

INFLUENZA vs RAFFREDDORE COMUNE

Molto spesso l’influenza viene confusa con il molto più comune e banale raffreddore, un’altra malattia infettiva, anch’essa causata da un retrovirus  ma con sintomi molto più lievi. L’influenza si distingue dal raffreddore in quanto molto spesso è accompagnata da un incremento della temperatura corporea (febbre) e da dolori muscolari. Inoltre le complicanze posso essere molto più gravi.

COMPLICANZE

In alcuni casi la sindrome influenzale può causare delle complicanze non proprio piacevoli. I più soggetti sono gli anziani, i bambini ma soprattutto coloro già affetti da altre patologie croniche come asma, cardiopatie e deficienze del sistema immunitario. In questi casi si possono andare a sviluppare polmoniti, bronchiti, sinusiti, otiti. Tuttavia anche gli individui completamente sani possono esserne colpiti. Perciò l’invito è quello di non trascurare la malattia, riguardarsi e curarsi in modo appropriato.

A proposito di complicanze, siamo giunti al momento in cui bisogna porsi la domanda più rimbomba nelle nostre menti e che turba i nostri animi…

SI PUO’ MORIRE A CAUSA DELL’INFLUENZA?

La risposta è…si. Ok, Ok aspettate un momento. Prima di strapparvi i capelli, prendere una P38 per andare a svaligiare una farmacia, chiamare il prete per l’estrema unzione o telefonare a parenti ed amici per congedarvi da loro definitivamente, calmatevi un secondo. Rilassatevi, sedetevi, posate la pistola, riagganciate il telefono e continuate a leggere.

I decessi causati da influenza avvengono ogni anno ma riguardano generalmente soggetti già affetti da gravi patologie croniche (vedi sopra) o persone molto anziane. Questo non significa che i giovani sani e belli non muoiano mai ma la probabilità è molto bassa.  Il virus dell’influenza ha  affinità per il tessuto cardiaco, per questo può andare a causare problemi al cuore. I soggetti affetti da coronaropatie, insufficienza cardiaca e quant’altro sono notevolmente a rischio. Per questo da un lato non è necessario fare nessun allarmismo ma dall’altro non si deve prendere sotto gamba il problema. Ogni anno in tutto il mondo si hanno tra i 3 e i 5 milioni con un numero di decessi che arriva fino a 500.000 decessi (più di qualsiasi malattia aviaria, suina ecc…) Un numero elevato che però va notevolmente a ridursi se limitato ai soli paesi sviluppati.

COME CURARSI

Di solito viene prescritta una terapia di supporto, il sistema immunitario dovrebbe fare il resto da sé. La cosa migliore è stare a letto ed assumere molti liquidi per reintegrare quelli persi. Per alleviare i sintomi si possono usare farmaci a base di paracetamolo ma senza abusarne. Se i sintomi si fanno più intensi e durano molti giorni è utile chiedere un parere medico. IMPORTANTE: l’influenza è una malattia virale, per tanto gli antibiotici NON  hanno alcuna efficacia. Possono essere prescritti solo in casi particolari per combattere complicanze di tipo batterico (es. polmoniti). Si guarisce in genere  nel giro di una o due settimane. Nei casi più seri può essere usato un antivirale che ad ogni modo va prescritto dal medico.

PREVENZIONE

I consigli per prevenire il contagio sono sempre i soliti e riguardano il rispetto delle norme igieniche di base ma è sempre utile ripeterli. Lavarsi spesso e bene le mani, mangiare in modo sano in particolare frutta e verdura. La famosa spremuta d’arancia sovra citata ha la sua valenza scientifica in quanto ricca di vitamina C. La vitamina C infatti è un importante componente del tessuto connettivo che tiene insieme le cellule. Un forte tessuto connettivo ostacola la proliferazione dei virus all’interno dell’organismo.  Occorre inoltre evitare uno stretto e prolungato contatto con persone affette. Il contagio avviene per via aerea tramite scambio di fluidi (goccioline saliva). Se ci si ammala evitare di comportarsi come degli untori: buttare in cestini appositi i fazzoletti usati,  coprirsi naso e bocca con la mano quando si starnutisce. I giorni in cui il malato è più contagioso sono i primi tre e lo rimane per i successivi 6-7 giorni.

VACCINAZIONE

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Qui si apre una diatriba infinita sull’efficacia dei vaccini  nella quale non vogliamo addentrarci, almeno per il momento. In poche parole il vaccino consiste nel somministrarvi il virus inattivato in modo che il vostro organismo sviluppi le difese immunitarie contro l’influenza. Il fatto è che come scritto precedentemente i virus che causano la malattia sono moltissimi e ogni anno non si sa di preciso quali di questi virus sarà presente in maniera massiccia o se addirittura possano comparire nuove varianti. Si possono fare solo delle previsioni sulla base della stagione precedente. Insomma è un po’ un terno al lotto. I vaccini sono comunque molto consigliati per i soggetti a rischio: bambini sotto i 5 anni, anziati e affetti da patologie croniche. Tutti gli altri in realtà, potrebbero farne anche a meno, sempre che non amino particolarmente le iniezioni , o le infermiere…

E QUEST’ANNO?

Veniamo al dunque . Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno? Secondo le più recenti stime nell’ultima settimana dell’anno l’influenza ha già costretto a letto 450.000 italiani di cui il 20% è rappresentato da bambini, da sempre i più sensibili. Il picco deve però ancora essere raggiunto ed è previsto per i giorni dopo l’epifania. Il virus più comune della stagione influenzale in corso è l’ AH3N2,che secondo quanto è stato detto sarebbe stato compreso nel vaccino antinfluenzale di quest’anno. Una buona notizia per chi lo ha fatto. Chi è immunizzato rischia comunque di contrarre la malattia ma in forma più lieve. Per il resto non è prevista né una particolare contagiosità né una particolare intensità rispetto agli anni scorsi. Insomma sappiamo cosa aspettarci.

Nella speranza che le informazioni e i consigli che vi abbiamo dato possano esservi in qualche modo utili vi auguriamo un buon rientro dalle vacanze natalizie ed una ripresa delle vostre attività quotidiane possibilmente in piena salute, senza starnuti e altri fastidiosi sintomi. In caso contrario, in frigo ci sono le arance già pronte.

Marco D’Acunti

Frigo e Fiamme: Farinata mon amour — 7 gennaio 2014

Frigo e Fiamme: Farinata mon amour

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Battaglia della Meloria, agosto 1284. Genova contro Pisa. Immaginatevi flotte che si fronteggiano, morti e arrembaggi. I genovesi trionferanno contro il nemico. La sorte volgerà dunque al meglio per la Repubblica ligure.

Ragazzi, non siamo su Focus né tantomeno su un documentario Discovery. È solo il nuovo pezzo di frigo e fiamme, il fantomatico tentativo di curiosare nella vicende culinarie. Come avrete intuito, oggi parliamo di farinata. Uno dei miei piatti preferiti.

La farinata o torta di ceci affonda le sue radici nelle scorribande commerciali dei fenici. Il popolo che per primo inventò l’alfabeto istituì empori commerciali in tutto il Mediterraneo, diventandone il leader indiscusso. Nikaia (l’odierna Nizza), Olbia, Cagliari e Nora sono solo alcuni degli insediamenti fondati. Cronache dell’epoca parlano di piatti maledettamente simili alla farinata contemporanea, “sformati di purea di legumi, cotti in forno”. Ingredienti semplici, tramandati successivamente ai marinai greci e – per osmosi – ai romani.  La torta salata si prepara quindi con farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine d’oliva. Nulla di più semplice.

La storia, come sempre, non finisce qui. Una leggenda vuole che la farinata sia nata per caso nelle ore successive alla battaglia della Meloria. E qui si torna a bomba. Poche ore dopo il conflitto navale, le galee genovesi si apprestarono a rincasare quando improvvisamente vento e mare – per tacito accordo – diedero luogo ad una tempesta grandiosa. Nel caos più totale, si rovesciarono barili di olio e sacchi di ceci, inzuppandosi d’acqua salata. Il giorno seguente, perduto il carico di cibo tra le onde, i marinai si trovarono costretti a mangiare quella poltiglia di ceci che ristagnava sui ponti. A quel punto – per renderla quantomeno ammissibile – la lasciarono al sole in coppe da zuppa, aspettando i miracolosi effetti del calore.

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La ciurmaglia genovese, abbagliata dalla fame, decretò infine la bontà della creazione. Finchè, una volta a terra, la pubblicizzò per tutta Genova. Con le migliorie del caso, s’intenda. Il successo fu comunque strepitoso. Proprio quel giorno, la tradizione culinaria ebbe la sua farinata.

Paolo Fassino

Carceri: quando il lavoro diventa una condanna —

Carceri: quando il lavoro diventa una condanna

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Il caso dell’omicidio-suicidio nel penitenziario di Torino offre un tragico spunto per addentrarci in un tema quanto mai delicato, quello delle carceri italiane e di coloro che vi lavorano.

17 dicembre, nella sala Bar del carcere delle Vallette di Torino l’agente Giuseppe Capitano, 47 anni, estrae la pistola d’ordinanza e spara due colpi al suo superiore, l’ispettore Giampaolo Melis, 32 anni. Immediatamente rivolge l’arma contro se stesso e si spara alla testa. Un litigio per futili motivi quello che ha causato la tragedia , forse una discussione sulla licenza per le vacanze natalizie.

Una drammatica vicenda che colpisce tutta la polizia penitenziaria di Torino e d’Italia. Si, infatti amici e colleghi non hanno dubbi: “Adesso diranno che certe cose accadono per fatti personali, ma non è così”, si tratta dell’esplosione di uno stato di malessere insostenibile del quale i principali responsabili sono le istituzioni ed un’organizzazione del tutto inadeguata. Una situazione tristemente nota quelle delle carceri italiane. Un sovraffollamento scandaloso. Secondo l’Osapp, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, le condizioni lavorative delle guardie carceriere sono inaccettabili: un lavoro stressante con turni e carichi di responsabilità insostenibili.

Sul territorio nazionale si assiste ad una carenza di oltre settemila uomini. Nel carcere delle Vallette qui citato si parla addirittura di un agente posto a sorveglianza di 50-60 detenuti. In condizioni del genere la pressione psicologica è enorme e la probabilità di avere un crollo di nervi è alta.

Le manifestazioni di protesta della polizia penitenziaria fatte fino ad ora sembrano non aver ottenuto risultati e nonostante le promesse del Ministro Cancellieri ben poco è stato realizzato.

Il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria è sempre più delicato. Non solo sorvegliano i carcerati ma cercano di supplire a tutte le loro necessità dovute alla carenza di personale. Se poi si va a considerare la condizione dei detenuti questa risulta a dir poco scandalosa: 5-6 persone ammassate in celle nate per 2-3 e condizioni igieniche da terzo mondo. I casi di autolesionismo sono centinaia e le colluttazioni ed i ferimenti all’ordine del giorno. In un clima del genere l’attività lavorativa non può certo essere delle migliori e la carenza di personale rende tutto più difficile. Da anni si parla di riforme ma nessuno ha mai fatto nulla. Questi uomini al servizio dello Stato si sentono inascoltati ed abbandonati. Non vi è più fiducia nelle istituzioni e in una politica che non mantiene le sue promesse.

Il fatto accade a breve distanza dal provvedimento di indulto che nei prossimi mesi permetterà a numerosi detenuti di uscire anticipatamente dalle carceri sebbene non si possa certo dire che questo sia il modo migliore per far fonte al disagio.

I due agenti vanno dunque considerati entrambi vittime di un sistema malsano e inefficiente

Una cosa è certa: il drammatico gesto dell’agente Capitano ha riportato l’attenzione su una delle situazioni più tristi del nostro Paese. Urge una risposta rapida e concreta. Le parole non sono più sufficienti.

Marco D’Acunti

EXNOVO TV – Le migliori scene del cinema — 4 gennaio 2014

EXNOVO TV – Le migliori scene del cinema

Questa scena è estratta dal memorabile film di Kubrick, Shining, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Un formidabile Jack Nicholson impazzisce nel salone dell’albergo. Monologo di quelli che hanno fatto la storia del cinema.
Curiosità: a) Shining è stato eletto al 2° posto tra i migliori film horror dell’universo cinematografico. Al 1º posto c’è Halloween, la notte delle streghe (1978) di John Carpenter, mentre al 3° c’è L’esorcista (1973) di William Friedkin. b) Kubrick usò per la prima volta la neonata – per l’epoca – tecnologia steadycam in numerose scene del film. Lo stesso inventore della “telecamera col corpetto” Garrett Brown si complimentò col regista, dichiarando: “Il risultato finale di Kubrick rimane tuttora insuperato, per eleganza e capacità espressiva”.

Paolo Fassino

Classifiche dal mondo: i prodotti più venduti di sempre! —

Classifiche dal mondo: i prodotti più venduti di sempre!

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La classifica di oggi è una superclassica. Ma non è poi così banale. I prodotti più venduti, ci suggeriscono il successo del marketing contro l’utilità della merce . La definitiva apoteosi delle immagini. La vittoria del messaggio pubblicitario ben fatto, a discapito dei prodotti di qualità mal reclamizzati. Vedi l’affermazione incredibile di Apple nel mercato tecnologico. Le vie della promozione sembrano dunque infinite.

Critica a parte, la ricerca si basa sui guadagni effettivi che il singolo prodotto ha permesso di incassare. Ai marchi più famosi di sempre si alternano brand di “minor retaggio” che godono però di un fascino intramontabile. Il sito di analisi 24/7 Wall Street ci suggerisce così la prima classifica del 2014.

1°Cubo di Rubik

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Creato dal designer ungherese Erno Rubik, il celebre cubo raggiunse la popolarità grazie alla Ideal Toys Company, nel 1980. La società statunitense acquistò i diritti e cambiò il nome all’invenzione, per motivi commerciali. Da Cubo Magico si passò pertanto a Rubik’s Cube. Il successo fu immediato e il giocattolo si diffuse in tutto il mondo, diventando il più importante tra i rompicapi.

A oggi, si stima siano stati venduti 350 milioni di esemplari. Alcune ricerche sostengono che almeno un quarto della popolazione mondiale abbia tentato di risolvere il cubo. Della serie, alzi la mano chi non ha mai provato a risolvere l’enigma. Invenzione globale

2°iPhone

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Chiamatelo pure lo smartphone più venduto al mondo. Numeri record per Apple. 250 milioni di Iphone venduti in appena cinque anni, per un incasso complessivo di 150 miliardi di dollari. Esempio vivente di quanto valga l’estetica nel mercato contemporaneo. Miracolo economico

3°Harry Potter

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I maghetti di Hogwarts hanno da tempo raggiunto la fama a livello planetario. La saga ideata dalla scrittrice inglese JK Rowling ha venduto oltre 450 milioni di copie, incassando l’astronomica cifra (spaventosa, pensando che si tratta di libri!) di 8 miliardi di dollari. Magico

4°Thriller, Michael Jackson

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110 milioni di copie distribuite. È semplicemente l’album più venduto di tutti i tempi. Solo nel 1984 ha vinto otto Grammy Awards. Il Re del pop sua santità Michael Jackson è riuscito ad avere un clamoroso successo grazie alla geniale intuizione, una novità per l’epoca. Abbinare il cd ad un video promozionale. E che video! Tutti, grandi e piccini si ricordano chiaramente le note e i passi della canzone capolavoro Thriller. Chapeau Michael

5°Super Mario

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I videogiochi legati all’inconfondibile figura di Mario hanno venduto in tutto 262 milioni di unità. Il fascino che Mario – comparso per la prima volta nel gioco Donkey Kong, nel 1981 – riesce a provocare non conosce età. Il marchio è sicuramente destinato all’immortalità. Super Mario c’è

6°iPad

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L’iPad, ennesima trovata tecnologica targata Apple, ha fatto il suo ingresso in campo nel 2010. Da allora è stata svenduta 67 milioni di volte, per un guadagno stimato attorno ai 6 miliardi di dollari. La vera notizia è però un’altra. Dalle ultime stime, pare che Apple abbia impiegato 24 anni per vendere lo stesso numero di computer. Ringraziate il marketing/ Dubbia utilità

7°Star Wars

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Finalmente qualcosa di serio! Guerre Stellari, la meravigliosa epopea cinematografica firmata George Lucas si inserisce prepotentemente nella classifica con i suoi oltre 5 miliardi di dollari incassati (nel totale delle due saghe). Pensate che solo il primo film incamerò 2 miliardi di verdoni. Se contassimo anche il merchandising – attualmente operazione non quantificabile – il marchio Star Wars raggiungerebbe l’Olimpo delle vendite, piazzandosi sul podio dorato. « Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…. »

8°Toyota Corolla

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La Corolla è uno dei modelli più longevi della storia automobilistica. Il progetto è stato realizzato nel 1968. Da allora, si sono susseguiti decine di modelli, modifiche e miglioramenti. Il marchio Corolla è ormai entrato nel mito. Almeno secondo gli autori della ricerca. 39 milioni di auto vendute. Record

9°Lipitor

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Nome tecnico Atorvastatina, il Liptor è il medicinale maggiormente piazzato nella storia della farmacologia. Serve a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Il colosso americano Pfizer ha guadagnato quasi 130 miliardi di dollari in quindici anni di produzione. Rimedio della nonna

10°Play Station

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La regina indiscussa delle console è stata venduta per oltre 400 milioni di esemplari. Sponsor di eventi sportivi e giochi olimpici, è il marchio di punta dell’azienda giapponese Sony. Leader

Paolo Fassino

Al cinema con Hunter: Slevin – Patto criminale (2006) — 3 gennaio 2014

Al cinema con Hunter: Slevin – Patto criminale (2006)

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Slevin è un film geniale. Non è un capolavoro, è vero – non si sprecano i paroloni così – ma ammettiamolo: con il suo stile un po’ noir, un po’ thriller, un po’ Tarantino, un po’ Coppola e niente di tutto questo, conquista. Funziona perché non ti fa perdere tempo, in un minuto sei già dentro la storia e non ti chiedi il perché di niente, non ti fermi mai a pensare, perché semplicemente non ce n’è bisogno. È come un quadro impressionista, non hai bisogno di sapere cosa significa la barca o l’albero come invece faresti per un Van Eyck. Sei dentro o fuori e tutto quello che conta è quello che provi.

Sto esagerando, me ne rendo conto. Dopotutto stiamo parlando di un film d’intrattenimento, una storia di gangster che non ha nemmeno una briciola dello spessore de Gli Intoccabili o Il Padrino, anzi il tutto viene affrontato in un modo così spensierato che ci si chiede quasi perché non lo trasmettano alla domenica pomeriggio. Eppure la storia non è affatto spensierata: Slevin Kelevra, il nostro protagonista, si trova per una serie di sfortunate vicissitudini a casa del suo amico Nick Fisher. Questi, però, deve parecchi soldi ad ambedue i boss locali (“il Boss”, appunto e “il Rabbino”) e Slevin viene scambiato per il suo amico, che sembra essere irrintracciabile. Inoltre, capendo di non avere scampo, decide di accettare la proposta del “Boss” di uccidere il figlio del “Rabbino” per estinguere parte del suo debito.

Come rendere divertente una trama simile? La risposta l’aveva già data Tarantino anni prima con le Iene e Pulp Fiction: riempi tutto di ironia pulp e dialoghi fuori tema e Paul McGuigan – il semi-sconosciuto regista di Slevin – ha decisamente imparato la lezione. Poi, ed è questo il segreto di Slevin, non è mai sopra le righe. Tarantino, per quanto sia un genio, spesso non viene capito e qualcuno potrebbe vedere i suoi eccessi come “tamarrate” per catturare l’attenzione. McGuigan, invece, se la vede bene dall’esagerare e il risultato è un pulp efficace, elegante che piace a tutti. Poi ci infila una storiella d’amore, che però si fonde benissimo con la trama incasinata, spezza il ritmo quando deve farlo, ma non abbastanza stucchevole da annoiare gli uomini duri. E c’è una Lucy Liu che non si può non amare.

Non è un film d’azione, nonostante il ritmo incalzante. Dimenticate le scazzottate e le sparatorie. Tutto il ritmo viene dato dalla trama stessa, dai dialoghi, dall’atmosfera. Infatti, ciò che rende davvero geniale questa pellicola è che tutto quello che ho detto fin’ora, il pulp, l’ironia, la leggerezza si assottigliano a mano a mano che si procede. Se si parte con il fare di commedia verso la fine ci ricordiamo che è proprio un noir/thriller ciò che stiamo vedendo, intricato e sorprendente ed è questo che ti incolla allo schermo e non ti lascia pensare.

Infine, mettiamoci una fotografia splendida, con colori à la Woody Allen (inaspettati per un film del genere), Morgan Freeman e Ben Kinglsey che sono sempre bravi, Bruce Willis come al solito cartonato ma credibile nel suo ruolo, Josh Hartnett molto simpatico e lo ripeto: Lucy Liu perché è Lucy Liu.

Hunter Reed (Fabio Rossato)


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Il Nostro 2013 — 29 dicembre 2013

Il Nostro 2013

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Ebbene sì, un altro anno è passato e ci stiamo ormai avviando verso gli ultimi giorni di dicembre. Quali sono gli eventi che più vi hanno colpito in questi 365 giorni? Non si può certo dire che il 2013 sia stato povero di notizie e, nel bene o nel male, porteremo con noi qualcosa dei 12 mesi trascorsi.

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Foto da: designtaxi.com

Noi di ExNovo abbiamo tentato di stilare una classifica degli eventi più significativi dell’anno.

1) LA GUERRA CIVILE IN SIRIA.

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Foto da: ilmilitante.org

Tra i numerosi conflitti che ancora insanguinano il pianeta quello siriano è senza dubbio il più cruento o, almeno, quello maggiormente portato all’attenzione da parte dei media internazionali. Da anni il paese è dilaniato da una guerra civile e anche nel corso dell’ultimo anno non sono mancati sanguinosi episodi. In particolare ha creato scalpore l’accusa rivolta al governo siriano di aver utilizzato armi chimiche contro i civili. Il presidente USA Barack Obama si è dichiarato pronto a intervenire militarmente in Siria e solo un no del Congresso ha evitato l’azione americana. Ad ogni modo le indagini condotte dalle Nazioni Unite si sono rivelate superficiali e ambigue. Ad oggi si ha la ragionevole certezza che in effetti le armi chimiche siano state utilizzate ma resta ancora incerto chi e in quali occasioni ne abbia fatto uso. Resta il fatto che il conflitto siriano continua ancora oggi. Con meno risonanza mediatica.

2) LE LARGHE INTESE.

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Foto da: Oggi.it

Il 24 e 25 febbraio 2013 gli Italiani si recano alle urne per votare i propri rappresentanti in quelle che diventeranno le elezioni politiche più ambigue della storia della Repubblica. Dai risultati emerge che nessuna coalizione ha potuto ottenere una vittoria netta, un evento unico nel suo genere. Significativo il grande risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo che ha raccolto i voti di una cittadinanza disillusa e stanca della vecchia politica. Dopo vari scontri, discussioni e tentativi falliti viene creato un governo PD-PDL con Enrico Letta Presidente del Consiglio ed Angelino Alfano vice Presidente. La nuova strana maggioranza  viene subito nominata delle “Larghe Intese” con l’obiettivo di realizzare le riforme più urgenti per il Paese prima di tornare alle urne. L’elezione del Presidente della Repubblica rappresenta un altro evento unico nella storia italiana con la riconferma di Giorgio Napolitano. Nel complesso emerge un quadro disastroso di un Paese afflitto, confuso, senza vincitori ma con numerosi sconfitti.

3) L’ATTENTATO A BOSTON.

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Foto da: Melty.it

Durante la maratona di  Boston del 15 aprile due ordigni artigianali posizionati nei pressi del traguardo vengono fatti esplodere causando la morte di tre persone e ferendone altre centinaia. Quattro giorni dopo i due attentatori (Džochar Carnaev e suo fratello, entrambi ceceni) vengono individuati ed uno di essi rimane ucciso durante una sparatoria con la polizia. I motivi che hanno portato a questo assurdo ed estremo gesto restano ancora poco chiari, frutto di un odio profondo ed inspiegabile .

4) I DUE PAPI.

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Foto da: omelie.it

L’11 febbraio Papa Benedetto XVI annuncia pubblicamente le sue dimissioni. Il 28 febbraio lascerà definitivamente il suo incarico. Sebbene tale possibilità sia prevista dalle regole ecclesiastiche questo si è verificato solo in pochissime occasioni nella storia della Chiesa. Ratzinger sarà inoltre il primo Papa emerito della storia a vedere l’elezione del suo successore.

Il 13 marzo il Cardinal Jorge Mario Bergoglio, argentino con origini piemontesi,  viene nominato Papa e prende il nome di Francesco in onore di San Francesco D’Assisi. Si tratta del primo Papa proveniente dal continente americano. Papa Francesco è subito accolto con grande affetto dai fedeli. Il suo modo di parlare semplice e pacato ricorda quello dell’amato Giovanni Paolo II. Bergoglio comincia ben presto ad apparire in un certo qual modo “rivoluzionario”. Rifiuta l’auto ufficiale durante le cerimonie, vive in modo umile, veste semplicemente e non perde occasione per esaltare quella povertà tanto predicata dal santo del quale porta il nome. Il suo atteggiamento aperto e tollerante lo rende molto amato anche dai non fedeli. Comincia subito ad introdurre numerose riforme in Vaticano e tutto il mondo parla di lui. Anche per la rivista Time non ci sono dubbi: è lui l’uomo dell’anno.

5) LAMPEDUSA: IN FUGA PER LA VITA.

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Il terribile naufragio di Lampedusa segna una delle pagine più tristi di quest’anno. Il 3 ottobre una nave libica carica di profughi affonda a poche miglia dal porto dell’isola siciliana. Il bilancio è tremendo: 366 morti e 20 dispersi, si tratta di una delle più grandi tragedie del mediterraneo negli ultimi secoli. Dalle onde emergono oggetti e racconti di ragazzi e ragazze con i loro sogni e le loro passioni in fuga da guerra e povertà pronti ad affrontare una dura sfida per raggiungere una terra che dovrebbe offrir loro maggiori opportunità.

La tragedia porta ancora una volta alla luce le carenze della politica europea riguardo la gestione dell’immigrazione e l’accoglienza dei profughi.

6) IL LATO NASCOSTO DELLA CONCORDIA.

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Foto da: grossetooggi.net

Il 17 settembre 2013 alle 4 del mattino dopo 19 lunghe ore di lavoro termina con successo il raddrizzamento della nave da crociera Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012 sulle coste dell’isola del Giglio. Per la prima volta è stato possibile vedere il lato della nave da mesi immerso nell’acqua. La complessa operazione, seppur con l’aiuto di esperti internazionali, ha visto all’opera un gran numero di ingegneri e tecnici italiani acquistando un forte valore simbolico. Dopo il grande danno di immagine che l’incidente aveva causato ad un Paese sempre più umiliato e debole sul panorama internazionale, il successo dell’operazione mostra il volto di un’Italia che vale, che lavora sodo e che quando occorre sa rimediare ai propri errori.

7) IL ROYAL BABY.

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Foto da: oltredistretto.com

Londra, ore 16.24 del 23 luglio: Al St. Mary’s Hospital viene alla luce George Alexander Luois. La Gran Bretagna ed il mondo attendevano da giorni con ansia la sua nascita. Il piccolo è infatti il figlio del principe William e di Kate Middleton, non che futuro re d’Inghilterra.

8) L’ADDIO A MADIBA.

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Foto da: gds75.blogspot.com

All’età di 95 anni Nelson Mandela viene a mancare il 5 dicembre 2013. Il leader della lotta contro la segregazione razziale in Sudafrica era diventato il simbolo mondiale della lotta al razzismo. La sua protesta non violenta lo aveva fatto collocare a pieno titolo fra i grandi rappresentanti della lotta pacifica, icona vivente della forza di quegli ideali che non hanno bisogno di armi per affermarsi.

9) IL CAVALIERE DECADUTO.

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Foto da: liberoquotidiano.it

Il 27 Novembre il Senato vota a favore della decadenza di Silvio Berlusconi. L’uomo che per 20 anni ha guidato il centro-destra italiano e dominato il panorama politico del Paese non è più un senatore. La sua ineleggibilità deriva dalla condanna in via definitiva per frode fiscale sancita dalla Cassazione. Berlusconi tuttavia non demorde e afferma di voler continuare a fare politica. Torna alla riscossa rifondando Forza Italia, il partito con il quale ha debuttato in politica. Tale decisione vede l’opposizione di Angelino Alfano che con i suoi sostenitori fonda il Nuovo Centro Destra. Questo sancisce la fine del PDL ma sarà anche la fine del Cavaliere?

10) LA PROTESTA.

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Il 9 dicembre una delle manifestazioni più forti e sentite degli ultimi anni prende vita e minaccia di paralizzare il paese. Il tutto nasce da alcuni gruppi locali tra cui il movimento siciliano dei “forconi”  che organizzano l’iniziativa attraverso il web. Tuttavia ben presto la protesta diventa diffusa a livello nazionale e si distacca da qualsiasi colore politico: Nasce il movimento 9 dicembre. Per diversi giorni nelle grandi città italiane si realizzano manifestazioni di piazza, blocchi del traffico , sciopero dei trasporti, chiusura di molte attività lavorative. A dispetto delle varie polemiche, critiche e considerazioni che si possono fare a riguardo l’evento rappresenta ad ogni modo il forte senso di disagio di una popolazione stanca, snervata e portata al limite della sopportazione.

Marco D’Acunti

Con la top 10 del 2013 si chiude l’anno di Exnovohouse. La redazione augura a tutti i lettori un felice anno nuovo. Torneremo nel 2014 con tantissime novità. Continuate a seguirci!
Paolo, Marco e Fabio
Classifiche dal mondo: le migliori bugie del Cavaliere mascarato — 28 dicembre 2013

Classifiche dal mondo: le migliori bugie del Cavaliere mascarato

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Per finire l’anno in allegria e serenità, ho deciso di fare un piccolo resoconto delle bugie più grandi e avvincenti dell’ex premier . Nonostante si autodefinisca “trasparente” –  “Io dico sempre cose sincere, anche perché non ho memoria e dimenticherei le bugie”, dichiarò il cavaliere nel ’94 – le sue fiabe hanno raggiunto il successo in ogni angolo del pianeta.

Il maestro Indro Montanelli arrivò a definirlo un “mentitore professionale”. Ma non si fermò all’aggettivo. “B. mente a tutti, sempre anche a se stesso, al punto da credere alle sue stesse menzogne”, proseguì meravigliato il vecchio giornalista. Al collaudato mattatore del palcoscenico italiano va comunque riconosciuto un merito. È imbattibile a spararle grosse. Bando alle nostre ciance però. Torniamo alle sue.

La classifica di oggi è personalissima, e come tale, ciascuno di voi potrà scegliere la posizione delle bugie. Per questo motivo la graduatoria non sarà numerata.

 Col cappuccio.

“Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mi è stata richiesta”. Il B. nazionale si iscrisse regolarmente alla loggia P2 di Licio Gelli nel 1978, pagando un’iscrizione di 100 mila lire. Fu falsa testimonianza. Lo stesso venerabile Gelli confermò successivamente il tutto: “B. fece normale iniziazione alla loggia Propaganda 2”. Capolavoro

La crisi non esiste.

“Bisogna chiudere la bocca ai catastrofisti. La crisi? Ma se da noi i ristoranti sono pieni!” e poi : “Il momento peggiore è passato, ci sono chiari segni di miglioramento”. Le celebri parole furono pronunciate nel 2009, un anno dopo lo scoppio della crisi subprime Usa. Già in quell’anno, il PIL italiano calò del 6% e 10 mila ristoratori dichiararono fallimento. Profeta

Nipote di Mubarak.

“Rimasi nel convincimento che Ruby avesse un legame di parentela con Mubarak”, primissima dichiarazione sul Ruby-gate dell’allora premier B. Pochi giorni dopo, puntuale la convincente smentita: “Non ho mai detto che Ruby fosse la nipote di Mubarak”. Ma il climax è appena cominciato:

–          “Non ho mai avuto rapporti intimi con la ragazza. Ero convinto avesse 24 anni”.

–          “Posso escludere con assoluta certezza che si siano mai svolte scene di natura sessuale ad Arcore”.

–          “Non ho mai esercitato pressioni sui funzionari della questura di Milano”.

Per confermare il livello delle fandonie citate – se non vi siete già informati dai mass media mondiali negli ultimi 5 anni o se avete vissuto su un altro pianeta del sistema solare – andate a leggervi le carte dei processi o la sentenza di condanna (primo grado) del tribunale di Milano. Da morir dal ridere

Abbasso le tasse.

“Meno tasse per tutti”, famoso slogan elettorale del 2001. L’esito delle urne lo riportò a Palazzo Chigi ma le tasse rimasero le stesse per l’intera durata dell’esecutivo. Anzi, il cuneo fiscale subirà un sostanzioso incremento, a causa dell’aumento dei tributi comunali e regionali. Motivo? I tagli lineari del governo. Da manuale

Manifesta superiorità.

“Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà, che ha dato luogo al benessere e al rispetto dei diritti umani e religiosi. La nostra civiltà deve estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1400 anni nella storia i benefici e le conquiste che l’Occidente conosce”. Dichiarazione dell’eroe nazionale in una conferenza stampa dalla Germania. Ma a poche ore da cotanta manifesta superiorità…sempre lui: “Non ho mai detto che la civiltà occidentale è superiore all’Islam”. Boom. Colpo di biliardo

Mai in politica!

“Tutti mi chiedono di candidarmi. Ma io so perfettamente quello che posso fare. Se io facessi la scelta politica dovrei abbandonare le televisioni e cambiare completamente mestiere. Un partito di Berlusconi non c’è stato, né ci sarà mai” (13-9-93). Due mesi dopo nascerà ufficialmente Forza Italia e S. si candiderà alla presidenza del Consiglio. La storia sappiamo tutti com’è andata. Ventriloquo

 

Paolo Fassino

 

Al cinema con Hunter: Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003) — 27 dicembre 2013

Al cinema con Hunter: Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003)

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So che da qualche tempo va di moda dire che Tim Burton è sopravvalutato. È anche vero che Alice in Wonderland non è un film molto riuscito così come altri saccagnati dalla critica, poi si aggiunga che viene spesso osannato da fan club privi di capacità critica, la maggior parte composti da sociopatici e ragazzine con Jack Skeletron tatuato sulla scapola. Insomma, si capisce perché è un regista che sta un po’ antipatico, ma non per questo possiamo dimenticare che ha girato dei veri capolavori – a dire che Edward mani di forbice è sopravvalutato si eccede all’estremo opposto – e, in ogni caso, è uno dei registi più influenti degli anni ’90.

Uno dei suoi film a cui sono più affezionato è Big Fish, un film perfetto: commovente e divertente, a tratti drammatico, ma mai pesante, maturo e fiabesco… Potrei continuare per ore a elencare caratteristiche opposte di questa pellicola perché il concetto base è proprio il dualismo perenne, a volte più marcato e a volte quasi impercettibile, che la vita ci sbatte davanti continuamente.

La trama, come avreste potuto intuire, sono in realtà due che si intrecciano senza sbavature: la prima è la fantastica storia di Edward Bloom, un giovane americano nato negli stati del sud che inseguendo i sogni, l’amore e la propria traboccante voglia di vivere viaggia per posti magici, incontrando persone fantastiche, compiendo imprese eccezionali. La seconda è la realistica storia di William Bloom, figlio di un ormai anziano e malato Edward, che cerca di scoprire chi è veramente il padre. La storia di Edward, infatti, è narrata attraverso i suoi stessi aneddoti, quelli che anche noi amiamo raccontare esagerando i particolari per colpire l’ascoltatore, come quando raccontiamo di una gita in montagna e sembra che abbiamo scalato il K2. Edward è proprio chi le racconta sempre enormi e non si capisce che cosa c’è di vero in quello che dice, William d’altro canto è stanco di sentire le assurdità del padre e vorrebbe che per una volta fosse sincero, perché ha paura di non averlo mai conosciuto.

Durante la visione noi veniamo però trasportati in un mondo unico fino a non accorgerci più dove finisce la fantasia di Ed e la cruda realtà di Will, amiamo i personaggi di una realtà e dell’altra capendo che in fondo sono gli stessi sia nella realtà che nella fantasia. In un modo nuovo e colorato siamo messi di fronte a uno dei più antichi dilemmi dell’uomo, che cos’è la realtà e che cos’è il sogno? E ancora: siamo ciò che siamo o ciò che diciamo di essere? Ma non abbiate paura, non siete di fronte a un film psicologico e pesante, questa filosofia naïve vi verrà fuori in modo naturale e indolore che né vi annoierà, né vi farà perdere il sonno. E se proprio non volete vedere il lato filosofico di Big Fish non rimarrete comunque delusi perché gli attori calzano a pennello nelle loro parti (Ewan McGregor, Steve Buscemi e Helena Bonham Carter eccezionali), la fotografia è al meglio di Burton, le musiche sono cucite addosso e il tutto scorre liscio senza intoppi. Vi farà passare piacevolmente un paio d’ore pensando che forse Tim Burton non è poi così sopravvalutato.

 

Hunter Reed (Fabio Rossato)

Tra Giappone e Germania, vince la Gran Bretagna. Ennesima bocciatura per l’Italia — 26 dicembre 2013

Tra Giappone e Germania, vince la Gran Bretagna. Ennesima bocciatura per l’Italia

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Secondo uno studio del Centre for Economic and Business Research, il Regno Unito sorpasserà nel 2030 le economie di Giappone e Germania, diventando la terza potenza mondiale dopo Cina e Usa. Malissimo l’Italia, 15esima economia del globo.

Lo rende noto il CEBR, autorevole istituto britannico. La previsione riguarda l’anno 2030. In quella data, secondo i calcoli della ricerca, il mondo avrà un nuovo ordine dominato da tre giganti: Cina, Stati Uniti e Regno Unito. In particolare, il network prevede la divisione in due blocchi del pianeta. Da una parte l’Asia con le sue potenze ormai affermate Cina e India, dall’altra l’occidente dominato in ex aequo da UK e USA.

La Gran Bretagna diventerebbe quindi il nuovo dominus dell’Europa, stando fuori dall’Euro. La Germania invece vedrebbe il fallimento delle sue politiche di rigore, e – perché no – della stessa moneta unica. Conseguentemente quei Paesi, che stanno subendo oggi le bordate della crisi economica, perderebbero terreno in modo irreversibile. Italia e Francia, scivoleranno in acque pericolose, impoverendosi oltremodo. In particolare il Belpaese scenderà dall’ottava alla quindicesima posizione nella classifica delle potenze economiche, per colpa di austerity e immobilismo politico. Viceversa, le motivazioni del successo britannico si devono  attribuire alla spinta demografica legata all’immigrazione.

Cosa ci suggerisce il report? Sicuramente il Regno Unito ha fatto bene a rifiutare la moneta di cui la BCE è proprietaria. Sicuramente i politici inglesi hanno dimostrato lungimiranza in questa scelta. Sicuramente il moralismo economico tedesco non porterà i frutti sperati (perlomeno secondo il CEBR). Sicuramente l’impero vittoriano ritornerà sotto le mentite spoglie del colonialismo finanziario.

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Tuttavia, è giusto ricordare una cosa: le politiche purgative imposte dalla Merkel in risposta alla crisi dei debiti sovrani sono un dogma errato e ricordano – come scrive Federico Rampini in Banchieri – gli “errori prekeynesiani commessi da Hoover”. Il presidente americano della grande depressione del ’29, cercò di governare la crisi attraverso provvedimenti punitivi del sistema economico. Chiuse i rubinetti invocando capacità autoregolatrici del mercato. Risultato? Condizioni del malato aggravate e recessione economia. Al contrario Roosevelt risollevò l’America pompando denaro nel circuito economico. Un po’ come ha fatto Obama nel 2011. Quale altra soluzione è più vincente?

Certo il costo è elevatissimo – diranno i critici – ma “quando l’economia torna a generare lavoro, il risanamento dei conti pubblici è più facile” (Rampini, 2013).

In ogni caso, godranno i britannici. Uno schiaffone alla Merkel.

Paolo Fassino

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