Jean Claude Junker si è dimesso. Il capo dell’eurogruppo ha preferito defilarsi in virtù delle “ingerenze franco-tedesche” nel piano politico continentale. Reali le motivazioni? Per ora sono gli unici motivi che le agenzie hanno divulgato. Di sicuro il sottobosco UE è in fermento in vista di probabili cambi di guardia o ribaltoni. Già, perché a seconda dei risultati elettivi nazionali (Francia in primis) si decideranno le rotte da far seguire all’intera moltitudine europea. L’unico dato di fatto rimane l’identità attuale degli Stati dominanti: Germania e Francia. Da mesi le scelte politiche nazionali sono in mano ai leader delle rispettive potenze. Merkel intima rigore a tutti, Sarkò viaggia per capitali predicando buon senso. Fino a che punto sarà efficace questa commedia? I popoli di mezz’Europa sono ridotti alla fame senza una concreta ragione. Junker, dal canto suo, di vere giustificazioni ancora non ne ha date. E la crisi si fa sempre più profonda.